Danno patrimoniale e non patrimoniale differenze

Danno patrimoniale e non patrimoniale: quali sono le differenze?

Quando parliamo di risarcimento danni a seguito di un sinistro stradale, occorre comprendere bene i propri diritti e cosa si può richiedere all’assicurazione o al responsabile civile.
Occorre preliminarmente dire che i danni risarcibili si dividono in due categorie principali e differenti, danni patrimoniali e danni non patrimoniali.
Questi due tipologie, si riferiscono a tipi di danno molto diversi e hanno implicazioni specifiche per quanto riguarda il risarcimento, prove e la valutazioni diverse.

Danno patrimoniale: cos’è e come funziona il risarcimento

In caso ad esempio di un sinistro stradale, la sfera del danneggiato può subire anche una lesione al suo patrimonio e subire quindi un danno cosiddetto patrimoniale che, come si può dedurre dal nome, è quello che riguarda le perdite economiche come

  • Danno Emergente (perdite tangibili ed immediate)
  • Lucro Cessante (mancato guadagno come conseguenza di fatto illecito altrui)
  • Perdita di Chance (perdita della possibilità, non certezza, possibilità di guadagno o di conseguire un titolo o un risultato).

Tali tipologie di danno patrimoniale si possono configurare, quando il danneggiato ad esempio a seguito di un incidente stradale può trovarsi a sostenere spese mediche importanti nell’immediato, nel futuro, oppure perdere l’opportunità di vincere un concorso al quale si era iscritto.

Oppure, il patrimonio del danneggiato può essere ridotto, quando il grado di Invalidità Permanete accertato all’integrità psico-fisica del danneggiato è particolarmente alto e può determinare una riduzione della capacità lavorativa oppure un maggior affaticamento nello svolgere la stessa intesa come cenestesi (come ad esempio dovuta una lesione alla spalla per un operaio).Il risarcimento per danno patrimoniale quindi, è mirato a ristabilire la situazione economica preesistente.
Per calcolarlo, è necessario raccogliere documentazione probatoria dettagliata, dei redditi persi, di una eventuale chance persa, delle spese mediche effettuate o che si dovranno effettuare.

Cos’è invece, il danno non patrimoniale?

Il danno non patrimoniale, a differenza del danno patrimoniale, non riguarda perdite economiche dirette. Si riferisce ai danni che colpiscono l’integrità psico-fisica della vittima e possono includere l’Invalidità permanente dell’individuo, il dolore, la sofferenza, lo stress e il turbamento emotivo causati dall’evento illecito.

Poiché non c’è una misura economica diretta per questi danni, il risarcimento si basa su considerazioni che comprendono la gravità del disagio subito e il suo impatto sulla vita quotidiana della vittima. Come stabilito dall’art. 2059 c.c, il danno non patrimoniale deve essere risarcito “nei casi previsti dalla legge”.

Per essere pratici, a seguito di un sinistro stradale un individuo può subire lesioni fisiche le quali determineranno, oltre a giorni di invalidità (in cui è costretto a stare a riposo) anche il:

  • Danno Biologico (invalidità psico-fisica)
  • Danno morale (turbamento interiore, di un dolore sofferto), esistenziale (alla vita di relazione come incapacità di svolgere attività abituali)

Cos’è il danno biologico e come viene calcolato il risarcimento

Il danno biologico si riferisce alla compromissione permanente della salute e delle capacità fisiche di una persona. Questo tipo di danno è solitamente il risultato di un infortunio, come nel caso di un incidente stradale, o di una malattia che causa una riduzione della capacità di svolgere normali attività quotidiane. La valutazione del danno biologico è effettuata attraverso perizie mediche e comprende sia i danni fisici che quelli psichici.

Il danno biologico alla persona è determinato attraverso una valutazione medico legale che stima la lesione del danneggiato, a mezzo di un punteggio in percentuale della Invalidità Permanente riportata a seguito del sinistro stradale.

Questo punteggio, è determinato in base a delle linee guida dette anche barème medico legali (tra i più famosi ricordiamo Simla, Ronchi Matroroberto Genovese e Luvoni) il quale secondo delle tabelle determinerà l’importo risarcibile a titolo di danno biologico.

  • Se inferiore al 9% di Invalidità Permanente si utilizzeranno le Tabelle per la lieve entità
  • Se ricompreso tra 10% e 99% le Tabelle del Tribunale di Roma oppure del Tribunale di Milano

La valutazione del danno biologico quindi è Tabellare, ma può variare a seconda del contesto e delle circostanze individuali, quindi personalizzabile a seconda della gravità, delle ripercussioni sull’individuo, della sofferenza, del cambiamento dello stile di vita e della compromissione della capacità lavorativa.

Danni morali ed esistenziali: quali sono le differenze

I danni morali riguardano principalmente il dolore e la sofferenza emotiva, derivanti direttamente dall’evento illecito. Questo può includere stress, ansia e depressione causati dall’accaduto.

La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 21970 del 12 ottobre 2020 ha stabilito che questo tipo di lesione non è ricompresa nel danno biologico, ma deve essere liquidata autonomamente se viene provato il nesso causale tra l’evento illecito e l’impatto emotivo significativo prodotto su chi lo ha subito.

I danni esistenziali, invece, si concentrano su come l’evento illecito influisce sulla qualità della vita, sulla realizzazione personale e sulla incapacità di svolgere le normali attività quotidiane. Possono riguardare la perdita di opportunità nella vita sociale, professionale e relazionale. Ad esempio, una persona che ha subito un grave infortunio potrebbe vedere compromessa la sua capacità di partecipare ad attività che prima erano importanti per lei, influenzando negativamente il suo benessere e la sua soddisfazione di vita.

Danno estetico: cos’è e quando viene risarcito

Il danno estetico riguarda la perdita o la compromissione dell’aspetto fisico a seguito di un evento illecito. Questo tipo di danno si riferisce a modifiche visibili che influenzano l’immagine corporea della persona, come cicatrici, deformità o altre alterazioni estetiche. Anche se non impatta direttamente sulla funzionalità fisica, il danno estetico può avere un significativo effetto psicologico e sociale, influenzando l’autoefficacia e la qualità della vita.

Il risarcimento per danno estetico viene concesso in base alla valutazione della severità delle modifiche estetiche e del loro impatto sul benessere psicologico della vittima. Generalmente, viene effettuato mediante perizie specialistiche e si basa su tabelle di riferimento che considerano la visibilità e l’estensione delle lesioni estetiche. Questo tipo di danno comprende sia l’aspetto patrimoniale (ad esempio le spese mediche terapeutiche o il mancato guadagno dovuto alla modifica dell’aspetto fisico) che non patrimoniale (da valutarsi come danno biologico, morale ed esistenziale).

Pertanto, prima di avventurarsi in una richiesta danni, occorre conoscere bene i propri diritti e sulla base degli stessi documentare e provare correttamente le lesioni subite affinché il risarcimento sia realmente congruo.

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